I Disturbi della personalità si presentano come schemi rigidi e pervasivi di percezione, risposta e interazione con il mondo circostante e gli altri.
La personalità di ciascun individuo è plasmata dall’ambiente familiare, dalle esperienze di vita e dalle caratteristiche ereditate, e tende a rimanere sostanzialmente costante nel tempo.
I tratti che definiscono la personalità sono unici per ogni individuo e influenzano significativamente i suoi rapporti interpersonali, adattandosi di solito alle varie circostanze della vita.
Tuttavia, nei disturbi della personalità, questi tratti diventano inflessibili e persistono in modo tale da compromettere diversi aspetti della vita dell’individuo, inclusi il lavoro e le relazioni interpersonali.
Classificazione dei disturbi di personalità
I disturbi di personalità diventano evidenti verso la fine dell’adolescenza o l’inizio dell’età adulta, nonostante i primi segni iniziano a comparire già in età infantile. Le caratteristiche e i sintomi variano in base al tipo di Disturbo.
Il DSM-5 TR (Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders, 5th edition, Text Revision) classifica i Disturbi di Personalità in 10 diversi tipi, racchiusi in 3 clusters (A, B e C) sulla base di caratteristiche simili.
Disturbi di personalità caratterizzati da un comportamento bizzarro (Cluster A)
- Disturbo Paranoico di personalità: i soggetti tendono a vedere il mondo intorno a loro come ostile e il loro comportamento è caratterizzato da una diffidenza ingiustificata;
- Disturbo Schizoide di personalità: si tratta di individui che manifestano un disinteresse generale per le interazioni sociali e preferiscono evitare di creare e/o nutrire relazioni interpersonali;
- Disturbo Schizotipico di personalità: anche in questo caso viene manifestato un disagio nello sviluppo di relazioni interpersonali, che porta un generale malessere per l’individuo. Spesso, questa manifestazione viene accompagnata da una visione della realtà distorta che porta all’interpretazione dei contesti circostanti in maniera deviata e poco realistica.
Disturbi di personalità caratterizzati da condotte eccentriche ed alta emotività (Cluster B)
- Disturbo Borderline di personalità: si tratta di individui che hanno difficoltà a gestire le emozioni, il che comporta disagio nel campo relazionale e personale;
- Disturbo Istrionico di personalità: i soggetti utilizzano modi esuberanti per portare l’attenzione di chi li circonda su di sé, manifestando un eccesso di emotività ed episodi depressivi se ciò non dovesse accadere;
- Disturbo Narcisistico di personalità: sono persone che dimostrano un senso di grandiosità in continua ricerca di ammirazione da chi li circonda, manifestando poca empatia e comprensione verso gli altri;
- Disturbo Antisociale di personalità: questi soggetti ignorano quelle che possono essere le norme sociali o i diritti altrui, mostrando segni di impulsività e un generale disprezzo verso gli altri.
Disturbi di personalità caratterizzati da comportamento ansioso o inibito (Cluster C)
- Disturbo Evitante di personalità: si tratta di persone timide e sensibili alle critiche. Potrebbero evitare i contatti con gli altri per paura di essere giudicate o respinte;
- Disturbo Dipendente di personalità: include individui che possono avere un forte bisogno degli altri per prendere qualsiasi tipo di decisione e per sentirsi sicuri;
- Disturbo Ossessivo-compulsivo di personalità: porta le persone a un forte bisogno di controllare tutto, con una ostinata fissazione per l’ordine e i dettagli, che può essere traslato in diversi contesti.
Quali sono i sintomi dei disturbi di personalità
I sintomi dei Disturbi di personalità variano a seconda del tipo, tuttavia secondo il DSM-5, i Disturbi di personalità riguardano principalmente due aree:
- Auto-identità: comprende la percezione di sé, caratterizzata da un’immagine instabile, in cui l’individuo può alternativamente percepirsi come buono o cattivo. Inoltre, potrebbe esserci una mancanza di coerenza nei valori, negli obiettivi e nell’aspetto personale;
- Funzionamento interpersonale: riguarda i rapporti con gli altri. Può manifestarsi con difficoltà nello stabilire o mantenere relazioni intime e significative, oppure con una mancanza di sensibilità verso le emozioni altrui; con difficoltà a mostrare empatia o/e comprendere le esigenze emotive altrui.
Chi soffre di Disturbi della Personalità generalmente ha difficoltà in vari aspetti della vita: dal lavoro alle relazioni amicali, fino ai legami intimi e persino nel rapporto con sé stessi.
Spesso chi ne è affetto, appare confuso, incoerente e questo può risultare frustrante per chi lo circonda.
Tra gli altri sintomi troviamo difficoltà a distinguere i confini tra sé e gli altri, un’autostima che può essere estremamente alta o bassa e difficoltà a gestire gli impulsi e le emozioni.
Le cause
Le cause dei Disturbi di personalità sono complesse e possono coinvolgere una combinazione di fattori genetici, ambientali e di sviluppo. Infatti, il manifestarsi di un Disturbo di personalità è un fatto estremamente soggettivo.
Di seguito alcuni dei fattori che possono contribuire all’insorgenza dei disturbi di personalità:
- Fattori genetici: dove si stima che per la maggior parte dei Disturbi di personalità i livelli di ereditabilità sono circa del 50%;
- Esperienze di vita traumatiche: come traumi infantili, abusi, trascuratezza, instabilità familiare o altri eventi stressanti durante l’infanzia o l’adolescenza;
- Ambiente familiare con modelli di comportamento poco sani o con assenza di sostegno emotivo;
- Tipo di attaccamento: dove modelli di attaccamento “instabili” o “insicuri” con il caregiver durante l’infanzia possono contribuire all’insorgere di Disturbi di personalità;
- Condizioni neurobiologiche: dove alcuni Disturbi di personalità possono essere associati a alterazioni neurobiologiche, come squilibri chimici nel cervello o anomalie nella struttura cerebrale.
Terapie e trattamenti dei disturbi di personalità
Il trattamento dei Disturbi di personalità può essere complesso e richiede un approccio personalizzato basato sulle esigenze individuali del paziente.
Una volta avvenuta la diagnosi, è fondamentale avviare un processo che aiuti i pazienti a comprendere che le difficoltà che affrontano derivano da dinamiche interne.
È necessario che i pazienti riconoscano come le proprie modalità disfunzionali di interagire con il mondo siano alla base dei loro problemi relazionali e professionali. In questo processo, anche familiari e amici possono essere di grande aiuto nell’individuare i problemi di cui i pazienti potrebbero non essere consapevoli.
In generale, la psicoterapia si è dimostrata efficace nel trattamento di questi disturbi.
Il percorso terapeutico, infatti, aiuta l’individuo ad acquisire una maggiore comprensione del proprio disturbo, dei fattori che contribuiscono ai sintomi, conducendolo ad esplorare pensieri, emozioni e comportamenti.
Tra le forme di Psicoterapia che si sono rivelate più efficaci per i Disturbi di Personalità, ci sono:
- La terapia cognitivo-comportamentale (TCC);
- La terapia dialettico-comportamentale (DBT);
- La terapia focalizzata sulla soluzione dei problemi (SFT);
- La terapia di gruppo.
Non ci sono farmaci specifici per il trattamento dei disturbi della personalità. Tuttavia, in certi casi, farmaci come gli antidepressivi, gli ansiolitici o stabilizzatori dell’umore possono essere prescritti per alleviare alcuni sintomi.
Inoltre, per sintomi più gravi o persistenti, potrebbe essere necessario un approccio multidisciplinare che coinvolga diversi professionisti.
Disturbi della personalità e altre patologie
Da tempo si è evidenziato un legame tra Disturbi della personalità (DP) e Disturbi del comportamento alimentare (DCA).
Ad esempio, l’Anoressia Nervosa è stata spesso associata a tratti di personalità caratterizzati da insicurezza, perfezionismo, autocontrollo e rigidità, oltre a manifestazioni ossessivo-compulsive e comportamenti evitanti.
Mentre, nella Bulimia Nervosa, sono emerse caratteristiche quali impulsività, estroversione, instabilità emotiva e scarsa tolleranza alle frustrazioni.
La comorbidità tra Disturbi Alimentari e Disturbi della personalità è stata ampiamente documentata da diversi studi clinici condotti su pazienti adulti e adolescenti.
L’incidenza complessiva emersa è pari al 74%. L’interpretazione di questa elevata comorbidità tra DCA e DP è complessa, e sono state fatte due diverse ipotesi:
- I Disturbi di personalità potrebbero precedere i disturbi del comportamento alimentare, agendo quindi come fattore di rischio per lo sviluppo di questi. Questa teoria è supportata dal fatto che i tratti di personalità tipici dei pazienti con DCA spesso si presentano prima della comparsa dei disturbi alimentari;
- I Disturbi di personalità potrebbero essere una conseguenza psicologica della malnutrizione e della perdita di peso. In questo caso, un miglioramento nel trattamento del Disturbi Alimentari potrebbe portare a una riduzione dei Disturbi di personalità, suggerendo che questi siano più legati alla sofferenza psicologica temporanea piuttosto che a tratti di personalità permanenti.
Fonti:
Panoramica sui disturbi di personalità
What are Personality Disorders?
Disturbi di personalità e disturbi del comportamento alimentare in adolescenza